Leggerezza
“Essere come le foglie d’autunno”
Il 23 Settembre è stato il giorno dell’equinozio d’autunno nel quale il giorno e la notte hanno avuto, proprio come all’inizio della primavera, la stessa durata. Si parte da un equilibrio e tutto si riorganizza per creare un nuovo ritmo perfettamente in linea con il cammino verso l’inverno accorciando progressivamente le giornate fino all’apice del 21 dicembre (solstizio d’inverno) che coincide con il giorno più corto dell’anno.
La diminuzione delle ore di luce porta notevoli cambiamenti nella natura attorno a noi: le piante iniziano una fase di riposo chiamata quiescenza dove arrestano la crescita della chioma e iniziano ad eliminare le foglie. Questo accade perché la linfa nutritiva (carica di zuccheri semplici, enzimi e proteine) viene richiamata nei rami e nel fusto e nutre meno le estremità e di conseguenza le foglie: ciò permette il mutamento del colore da verde a giallo, dorato, aranciato, bruno. La pianta si mette in opera per affrontare al meglio l’inverno, molto in anticipo rispetto all’arrivo del freddo.
Lasciare andare
Così anche noi dovremmo osservare più da vicino l’imbrunirsi delle foglie e apprendere da questo saggio meccanismo una lezione di vita ovvero l’intento di prepararci per tempo alla stagione invernale. L’autunno deve essere una stagione di riposo per l’organismo, di libertà, di leggerezza: drenare il carico tossinico, lasciare andare carichi fisici ed emotivi eccessivi, liberarci di ciò che è inutile affinché l’organismo possa essere più leggero e pronto a riempire questo nuovo spazio con energia vitale che possa, immagazzinandosi, dare il meglio dei suoi frutti durante il freddo inverno. Impariamo dalle foglie ad essere leggeri, e vedendole cadere dai rami ripetiamo alla nostra mente “possa io essere leggero come una foglia d’autunno”. Ripetere con frequenza una frase porta l’attenzione a ciò che vogliamo sia il lavoro da attuare e ci aiuta a non perdere di vista il nostro obiettivo.
Il giusto riposo
Tutti i nostri processi fisiologici di crescita e rigenerazione subiscono un rallentamento in questa stagione: il rinnovamento della pelle, dei capelli, dei tessuti, delle ossa. Aumenta invece la sonnolenza e la voglia di andare a dormire presto la sera: questo è un meccanismo necessario per permettere all’organismo di adattarsi al nuovo equilibrio. Ciò non va combattuto né ostacolato, è bene avere coscienza di come siamo fatti e di come funziona il nostro organismo proprio per poter assecondare al meglio le sue funzioni. Raccoglimento e concentrazione su se stessi vengono stimolati in questa stagione perché l’energia stagionale è centripeta (spinge verso l’interno) quindi approfittiamone per organizzare al meglio le nostre energie riposando almeno 7-8 ore per notte e concentrando le azioni di massima attività nelle prime ore della giornata evitando le ore serali. Stiamo molto all’aria aperta e facciamo il pieno di luce e di sole, copriamoci il giusto (non troppo) e appena possibile facciamo lunghe passeggiate in luoghi lontani dal traffico affinché la camminata oltre che meditativa possa essere anche estremamente rigenerante.
Tempo per se stessi
La sera prendiamo l’abitudine di un bagno caldo e un leggero massaggio al corpo prima di coricarsi per conciliare il riposo e tonificare i tessuti. Per mantenere lontane le problematiche invernali è utile massaggiare sotto la pianta di entrambi i piedi 2 gc di Olio Essenziale di Ravintsara (Cinnamomum canphora) un olio antibatterico molto delicato con le strutture, dal profumo fresco e pungente che porta con sé un messaggio di aria pulita che serve a consolidare il bisogno di leggerezza e serenità. Diffuso nell’aria contrasta stress e ansia, combatte l’apatia e la mancanza di interesse, è utile inoltre per contrastare troppa introspezione e eventuale tristezza che questa stagione potrebbe portare. Aiuta ad accettare lo scorrere del tempo, l’evoluzione delle cose e pertanto è perfettamente indicato nel cambio stagionale che ci accompagna verso la stagione fredda.
Raccolta e nutrimento
Secondo la Medicina Tradizionale Cinese la stagione dell’autunno corrisponde al movimento Metallo, stagione della raccolta. L’organo legato a questo movimento è il Polmone e il viscere è l’Intestino Crasso: questi sono correlati tra loro anche dalla funzione che svolgono, entrambi infatti ricevono e trattengono per poi espellere ciò che non serve. Il movimento energetico di questa stagione è la raccolta e ben si adatta al respiro e alle sue fasi: inspiro (quindi raccolgo), espiro (quindi lascio andare). Lasciare andare appunto per essere più leggeri, per creare spazio al nuovo che verrà. Queste antiche e solide correlazioni portano poi esempi pratici nella realtà: basti pensare a quanto stitichezza o ostruzioni respiratorie siano sintomi che racchiudono questo aspetto. La stagione autunnale è legata all’introspezione ovvero ad una maggiore capacità di sentire se stessi e gli altri, di sentirsi anche attraverso il contatto con la pelle: da qui l’importanza del massaggio serale, una coccola che nutre non solo il corpo ma consola anche lo spirito. Il momento che più corrisponde all’introspezione sono le ore del tardo pomeriggio, le ore serali dove l’imbrunire porta con sé un messaggio di chiusura e di voglia di stare in casa.
Accogliamo pertanto i cambiamenti che la stagione autunnale porta godendo dei suoi meravigliosi colori che scaldano il cuore con le loro tonalità e riempiamoci gli occhi degli scenari che la natura così gratuitamente ci offre. L’estate ci ha donato molto, attività, calore, benessere e felicità: ora è bene rallentare e dedicare il giusto tempo a noi stessi iniziando la stagione della raccolta di ciò che è stato e preparandoci al meglio ad una nuova trasformazione.
A cura di
Marta Simonetto