Nel passato c’è il futuro della nostra salute
”Viaggio verso le nostre radici”
Non dovremmo scordarci mai dei racconti e degli insegnamenti dei nostri nonni: nelle loro perle di saggezza, nei loro modi di dire così antichi, apparentemente lontani ma in realtà incredibilmente attuali, è racchiuso tutto il sapere di un tempo passato che parla del profondo legame che l’uomo aveva con la terra, la Madre Terra, che nutriva, elargiva doni, meritava rispetto e sapeva ricompensare in modo premuroso le attenzioni ricevute. Ci si sentiva parte di un Tutto e il contatto con la natura era più fisico, si lavorava nei campi, si tornava a casa la sera con i vestiti e le mani sporche di terra.
L’evolvere del tempo ha portato importanti cambiamenti nella qualità della vita di tutti i giorni: oggi siamo fortunati, non ci manca nulla e spesso abbiamo più del dovuto. Quando il tempo di attesa era estremamente più dilazionato rispetto al “tutto e subito” che viviamo ora, i ritmi di vita erano più lenti e si aveva il tempo di assaporare la vita. I profumi e i sapori dei cibi non erano artefatti, non erano modificati dai processi chimici di oggi che, seppure permettendo una maggior produzione in termini quantitativi, spesso alterano i principi vitali contenuti nei cibi. La preparazione stessa del cibo era un vero e proprio rito, accompagnato da cura e amore, i cibi venivano cotti per ore lentamente e i pranzi e le cene erano momenti di aggregazione. Si aveva poco ma ciò che si aveva si gustava con estrema accuratezza.
Oggi sempre più studi ci parlano di quanto sia importante non dimenticare gli antichi valori e ci invitano ad un vero e proprio ritorno a casa, alle nostre radici, sottolineando l’importanza di un’alimentazione che richiami negli accostamenti gli abbinamenti dei cosiddetti “cibi poveri” di cui si nutrivano i nostri nonni. Questi studi hanno dimostrato che è proprio l’accostamento il valore aggiunto di ciò che veniva preparato: viene pertanto consigliata un’alimentazione ricca di cereali integrali macinati con antichi metodi che oggi forniscono solo alcune aziende produttrici (quelle biologiche) in abbinamento ai legumi. Cereali come orzo, segale, miglio, grano saraceno, kamut, quinoa, amaranto abbinati ai legumi come piselli, lenticchie, lenticchie rosse, fagioli, ceci, fave ecc offrono un perfetto bilanciamento di tutti gli amminoacidi di cui il nostro organismo ha bisogno.
Anche la Medicina Tradizionale Cinese che trova la sua espressione alimentare nella Macrobiotica, suggerisce sempre di nutrirsi di cibi ricchi di energia vitale e cosa c’è di meglio di un chicco capace di germogliare, di dare nuova vita, e che può nutrire anche energicamente il nostro organismo e le sue sottili vibrazioni? I cereali integrali non generano picco glicemico proprio in abbinamento con i legumi e sono da preferire, in questa stagione fredda sottoforma di zuppe o vellutate, mentre nelle stagioni più calde come piatti tiepidi o freddi in sostituzione alle più comuni insalate di riso. Le farine da preferire sono quelle seminterrati o integrali e biologiche. La differenza rispetto alle farine raffinate sta nella migliore qualità della funzionalità intestinale, nell’abbassamento del colesterolo e dello stato infiammatorio generale. La nostra salute parte dalla scelta di ciò che decidiamo mettere nel nostro piatto.
Tra le varie personalità che hanno un qualche legame con il passato il Dott.Bach aveva analizzato il tipo Honeysuckle ovvero colui che resta ancorato al passato, vive di ricordi, di memorie, di quanto fossero belli i tempi passati dove tutto era leggero e spensierato. Il tipo Honeysuckle ama la storia, ama oggetti e mobili antichi, tiene molti oggetti appartenuti a nonni o zii perché è profondamente legato a ciò che l’oggetto evoca nel suo ricordo. Non vi è nulla di sbagliato in questo atteggiamento a meno che non diventi una sorta di fuga malinconica dalla realtà: quando ci si trova in uno “stato Honeysuckle” si tende ad idealizzare il passato e a vivere in un costante stato di malinconia per tempi che non ci sono più nei quali si stava meglio. Questo crea una sorta di fuga dalla realtà con una componente di blocco evolutivo che tende a rifiutare tutto ciò che è nuovo. In questo caso è bene assumere 4 gc del fiore di Bach Honeysuckle nel mezzo bicchiere d’acqua per qualche giorno e osservare se avviene qualche cambiamento.
Solo da fondamenta solide possono ergersi le costruzioni più sicure: il legame con le nostre origini è qualcosa di sano ma sarebbe bene trarre il meglio dal nostro passato e farne tesoro per camminare con fiducia nel futuro che ci attende. Se non abbiamo mai avuto interesse per le nostre origini forse è giunto il momento di fare parecchie domande: sicuramente sarà divertente scoprire storie, imparare aneddoti, arricchirci con informazioni nelle quali sicuramente troveremo una risposta a qualche domanda che ci risuona dentro perché è lì l’origine della nostra storia, lì è racchiusa una parte del nostro carattere, del nostro modo di pensare, di agire o di vedere le cose. Riscopriamo le nostre radici e onoriamo ogni giorno il nostro tempio, ovvero il nostro organismo, prendendoci cura di lui a 360 gradi dall’alimentazione all’equilibrio psico-emotivo. Provare, sperimentare, modificare anche una piccola cosa della nostra quotidianità può portare a risultati che non avremmo mai potuto ottenere altrimenti.
“Non sarai mai più di ciò che sei ora se continui a fare le stesse cose”: apriamoci al nuovo, coltiviamo fiducia nei nuovi inizi!
A cura di
Marta Simonetto