Ri-scoprirsi
“il peso del proprio equilibrio”
Durante i mesi caldi del periodo estivo si è portati a scoprire un po’ di più il proprio corpo per via delle alte temperature ma anche per una voglia di ritrovata libertà: le lunghe giornate assolate ci invitano ad indossare canottiere, pantaloncini, gonne corte, scarpe aperte facendoci sentire più freschi e un po’ più liberi. Ma inevitabilmente ciò porta anche a mostrare di più di noi stessi e del nostro corpo e non sempre questo passaggio obbligato del periodo estivo viene vissuto serenamente per via di qualche chilo di troppo o di “troppo poco” che non ci fa sentire a nostro agio.
La questione del peso corporeo, inteso come forma di salute fisica, è un tema fin troppo approfondito dalla nostra società: è sufficiente osservare le innumerevoli pubblicità che già da diversi mesi imperversano sui giornali e in tv che spronano a lavorare sodo per arrivare alla fatidica “prova costume” in forma smagliante. Nulla di sbagliato se vediamo dietro questi intenti quello di promuovere una forma fisica che sia il prodotto di un lavoro graduale, sano e salutare, ma purtroppo non è così e in tutto questo viene tralasciato l’aspetto più importante che spesso sta a monte di un lungo processo di conoscenza del proprio corpo e di amore verso se stessi : la ricerca del proprio equilibrio.
PNEI
Come insegnano le discipline naturopatiche mente e corpo sono inscindibili, pertanto al variare di una seguono modificazioni dell’altro (secondo il principio di causa-effetto) e l’aspetto legato all’equilibrio psico-fisico è qualcosa che viene da lontano e che spesso, per molti, è estremamente difficile da raggiungere. Difficile ma non impossibile.
C’è una disciplina a molti sconosciuta ma estremamente interessante che ci spiega come aspetti psichici e somatici (mente e corpo) si intreccino spesso in modo incredibile: si chiama P.N.E.I. e sta per Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia, e alla base delle teorie che sviluppa c’è l’importantissimo concetto che “tutto è interconnesso”. Non solo perché al formarsi del nostro embrione nel grembo materno i tre foglietti embrionali racchiudevano già forti legami tra i diversi apparati che si stavano andando a creare (ad esempio dall’endoderma si sono poi formati il sistema digerente, quello respiratorio, il fegato, il pancreas, la tiroide) ma perché troppo spesso ci dimentichiamo di quanto il nostro organismo sia in continua costante comunicazione con ogni distretto corporeo attraverso molti sistemi uno tra tutti quello dei neurotrasmettitori chiamati anche “le molecole delle emozioni”. Quindi emozioni/stati d’animo che diventano neurotrasmettitori che inducono cambiamenti a livello fisico. Tutto è collegato, molto più di quanto possiamo immaginare!
Scegliamo a cosa dare peso
Ecco perché dietro l’argomento del peso corporeo non può esserci solo un aspetto di controllo dei chili, di controllo alimentare, di controllo di attività fisica il tutto per giungere ad un risultato puramente estetico. Un peso corporeo salutare adatto alla propria forma fisica è ANCHE una questione di controllo di chili, ANCHE un controllo alimentare (l’alimentazione sana e naturale è uno dei punti chiave per una salute lunga e durevole nel tempo), ANCHE un controllo di attività fisica graduale e adatta alle proprie necessità. Ma tutto questo sarebbe vano se dietro non ci fosse un lavoro un po’ più approfondito di ricerca del proprio equilibrio e di amore verso se stessi.
Un corpo esprime fascino e sensualità spesso negli occhi di chi guarda e poco ha a che fare con l’oggettiva (reale poi?) idea di bellezza: come scriveva Matisse “la perfezione non è la verità”.
Impariamo a vedere oltre
L’invito quindi è quello di andare oltre, non limitarsi a vedere solo i nostri difetti (in più o in meno) ma a voler costruire da subito il proprio equilibrio che è quell’arricchimento interiore che nessun chilo in più o in meno e nessun capello bianco o ruga potrà mai scalfire.
I passi da percorrere verso il proprio equilibrio psico-fisico possono includere un’ampia gamma di possibili percorsi: a volte potrà sembrarci di correre liberi lungo autostrade, altre invece di sentirci arrancare con difficoltà lungo un irto e stretto sentiero di montagna. Non possiamo sapere in anticipo come sarà la qualità dei sentieri che ci condurranno alla nostra desiderata meta ma di per certo partire con il piede giusto può essere di grande aiuto.
Ecco qualche piccolo consiglio:
– Facciamo attenzione a ciò che pensiamo: siamo sicuri che i pensieri che abbiamo siano davvero nostri? Spesso sono il risultato di un processo di educazione o di una fase di adattamento a determinate circostanze. Impariamo a prendere un po’ di distanza dai nostri pensieri
– I pensieri sono parole: pensiamo in modo positivo e volgiamo parole di amore e di sostegno verso noi stessi. I discorsi mentali sono parole che “fanno il giro” e lasciano sempre una traccia
– Non siamo troppo egocentrici: non tutto quello che accade attorno ha a che fare con noi. Spesso accadono fatti che non ci riguardano a cui siamo del tutto estranei. Accettiamo di non essere sempre noi il fulcro attorno a cui tutto ruota: mettere noi stessi in secondo piano potrebbe farci scoprire (o riscoprire) cose nuove di noi e della realtà che abbiamo attorno
– Non sempre le cose sono ciò che sembrano: prendiamo tempo prima di reagire d’istinto ad una situazione e piantiamo il seme del “forse” dietro qualsiasi circostanza. La mente è bravissima a fare voli pindarici e a farci credere cose che noi vogliamo vedere a tutti i costi ma che in fondo non c’entrano nulla con la realtà. Rallentiamo, respiriamo, facciamoci qualche domanda e diamoci la possibilità di aprire le nostre vedute.
Al comando della nostra vita
Questi piccoli passi iniziali ci insegneranno ad avere più dimestichezza con il nostro Sè interiore che spesso resta seduto nel sedile posteriore della nostra vettura e si fa portare in giro quando invece dovrebbe essere lui alla guida della nostra vita. Impariamo a conoscerci meglio, a cercare con costanza un equilibrio che non dia come risultato solo l’armonia esteriore ma che ci faccia riscoprire la vera libertà di guardarsi allo specchio e vedere, prima di tutto il resto, la luce di consapevolezza che brilla nei nostri occhi.
A cura di
Marta Simonetto