Il Respiro
“equilibrio tra accogliere e donare”
– prima parte –
Nutrimento di vita
Inspiro, trattengo, espiro, pausa a polmoni vuoti: l’azione del respirare include quattro tempi con quattro funzioni ben distinte, non è solo ispirare aria ed espirare aria. Ci avevi mai pensato? L’atto di respirare è ciò che alla nascita ci fa prendere piena consapevolezza del nostro posto nel mondo: scopriamo d’un tratto un mondo fisico, fatto di materia, di sostanza, di aria. E con il primo inspiro entriamo in contatto con l’elemento aria che entra per la prima volta nei nostri piccoli polmoni che da quel momento in avanti dovranno far pace con essa affinché possa nutrirci e ossigenarci permettendo tutte le funzioni di scambio che la natura ha saggiamente fuso alla perfezione nel nostro organismo. Il primo respiro, la prima aria, brucia, fa male ed è da lì che giunge il pianto del neonato che si sente travolto da questa azione così nuova e così inaspettatamente naturale.
Ritmo ininterrotto
Gli organi deputati alla funzione respiratoria assicurano lo scambio di gas tra sangue e aria: l’aria ricca di ossigeno entra attraverso naso o bocca, transita nella trachea e raggiunge agli alveoli polmonari. Ad ogni inspiro l’ossigeno entra nel sangue che lo porterà ai tessuti di tutto l’organismo, ad ogni espiro invece l’anidride carbonica viene rilasciata attraverso le stesse vie. Simbolicamente è a questi livelli che avviene lo scambio tra il mondo esterno (macrocosmo) e il mondo interno (microcosmo). Dalla prima inspirazione all’ultima espirazione è un ritmo di vita ininterrotto, una catena che ci pone in continua e costante relazione con il mondo esterno. Inspirando portiamo dentro di noi il mondo, espirando doniamo un po’ di noi ad esso: è come se ci confrontassimo costantemente con l’esterno adattando di conseguenza la nostra identità personale.
La voce dell’organismo
Nulla di ciò che accade si manifesta solo a livello fisico: è probabile che non ne siamo ancora completamente consapevoli ma moltissime emozioni e stimoli che arrivano dall’esterno viaggiano lungo canali profondi e inconsci tracciando strade nuove o percorrendo sentieri conosciuti, giungendo a destinazioni che l’organismo conosce perfettamente. Ecco perché l’azione del respirare non può essere vista solo come un’azione di scambio necessaria alla vita. È molto di più. E con essa anche i disturbi respiratori sono portatori di significati e simbolicamente affiorano perché l’organismo ha qualcosa di importante da comunicarci e solo attraverso l’ascolto e la comprensione del sintomo possiamo non solo far passare questi disturbi più rapidamente ma liberarci da fastidiosi continui raffreddori, sinusiti, faringiti e tonsilliti.
-Fine prima parte-
A cura di
Marta Simonetto